lunedì 25 giugno 2012

Dalle Unioni Locali

Unione di Caserta

Relazione attività U.G.C.I. di Caserta per gli anni 2011/20112

Nell’anno 2011 l’U.G.C.I. sez. di Caserta, oltre a diversi ritiri spirituali sia presso la Diocesi di Caserta che presso la Cattedrale di Casertavecchia diretta da Monsignor Don Pietro De Felice -consulente ecclesiastico dell’U.G.C.I. di Caserta-, ha tenuto in data 22.09.2011, presso la biblioteca del seminario vescovile della Diocesi di Caserta un importante convegno di studi sul tema: “Unità d’Italia: Quale Risorgimento”.
Al convegno presero parte l’Avv. Gaetano Iannotta (Presidente U.G.C.I. di Caserta); il Prof. Giuseppe Limone (Ordinario di Filosofia del Diritto e della Politica presso SUN di Napoli); il Prof. Antonio Cepparulo (Docente di Scienze Giuridiche presso la Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze “E. Vanoni”); il Prof. Aldo Cervo (storico e letterato della Provincia di Caserta) e Antonio Ciano (autore del libro “I Savoia e il massacro del sud”  presentato in occasione del suddetto Convegno).
I lavori del convegno furono moderati dal dott. Fabio Di Fonzo (vicepresidente dell’U.G.C.I. della Diocesi di Caserta).
Il convegno riscosse un buon successo di pubblico come riportato da tutti gli organi di stampa.

Nell’anno 2012 L’U.G.C.I. sez. di Caserta ha realizzato , in data 4.05.2012, un importante convegno di studi sul tema:”La Riforma della professione forense alla luce del D.L. n.1 del 24.01.2012”.
Il suddetto convegno è stato patrocinato dalla Diocesi di Caserta e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di S.Maria C.V., il quale ha riconosciuto tra l’altro tre crediti formativi.
Al convegno hanno preso parte il Prof. Avv. Giuseppe Abbamonte (professore emerito  presso l’Università Federico II di Napoli).
I lavori del convegno sono stati moderati dall’Avv. Alfonso Dell’Osso (segretario dell’U.G.C.I. della Diocesi di Caserta).
Nel corso del convegno l’Avv. Gaetano Iannotta (Presidente U.G.C.I. di Caserta) ha conferito un premio per la professione forense all’Avv. Velia Biggiero, in quanto la stessa si è distinta per aver ricevuto dalla Presidenza della Repubblica e  dall’Ordine degli Avvocati di S.Maria C.V. la medaglia d’oro per la professione, per essersi impegnata nella Pastorale Diocesana ed in iniziative a favore delle donne ponendo sempre al centro delle sue attività  l’etica cristiana.
Il convegno ha riscosso un buon successo di pubblico come riportato da tutti gli organi di stampa.
L’U.G.C.I. sez. di Caserta ha già programmato, per il giorno 19 luglio 2012, di realizzare un convegno spirituale presso la Diocesi di Caserta sulla figura di S.Alfonso Maria dei Liguori, sia quale Giurista che come Santo.
Sempre nell’ambito del 2012 è stato programmato altresì la realizzazione di un nuovo convegno sullo sviluppo del Mezzogiorno e il Federalismo.
E’ in allestimento un  sito internet dell’U.G.C.I di Caserta che sarà reso attivo entro l’estate dell’anno 2012.
Con la speranza di aver illustrato le attività della sezione di Caserta per gli anni 2011 e 2012 e restando a disposizione per qualsiasi eventuale chiarimento, si porgono frattanto cordiali saluti.
Caserta 11.06.2012                                                                 Avv. Gaetano Iannotta
                                                                                         Presidente  U.G.C.I sezione di Caserta

Unione di Pavia

Rieletto il consiglio direttivo dell’Unione Giuristi Cattolici

Ferraresi confermato Presidente per il 2012-2014
Mercoledì 13 giugno l’assemblea sociale dell’Unione Giuristi Cattolici di Pavia “Beato Contardo Ferrini” ha votato il rinnovo del Consiglio direttivo dell’Associazione per il 2012-2014. Tredici i membri eletti all’esito dello scrutinio: Marco Ferraresi, Alessandra Sangalli, Paolo Panucci, Mariateresa Minniti, Cecilia Ramaioli, Emanuele Cusa, Mariarosa Cantarella, Alessandro Cignoli, Cesare Varalda, Laura Nola, Federica Ramaioli, Ilaria Pisa e Maria Cristina Lanfranchi.
Il neoeletto consiglio ha quindi nominato le nuove cariche:
Presidente Dott. Marco Ferraresi, ricercatore della facoltà di Giurisprudenza;
Vicepresidente Avv. Alessandra Sangalli;
Segretario Avv. Mariateresa Minniti;
Tesoriere Prof. Avv. Emanuele Cusa.

Ilaria Pisa
Ufficio stampa UGC Pavia
ilaria.pisa@gmail.com
Cell. 3396274181

Divorzio breve: crociata del Rosario

E’ approdata alla Camera la proposta di legge sul divorzio breve: v. qui

Una idea pericolosa, che avrebbe come conseguenza un ulteriore indebolimento dei legami familiari già mediamente provati da tante cause (religiose, morali, sociali, economiche).

L’UGC Pavia lancia una particolare “crociata” per evitare l’approvazione di questo provvedimento e, più in generale, per promuovere la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna: la crociata della preghiera del Santo Rosario. Dalla data odierna al 15 giugno, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, si raccolgono pertanto offerte di recite di corone del Rosario.
Scrivete a dott.ferraresi@gmail.com segnalando le corone che vorrete recitare per questa intenzione. Presenteremo le offerte alla Madonna inviandole al Card. Angelo Bagnasco, che come presidente dei vescovi italiani pochi giorni fa, nella prolusione alla assemblea della CEI, ha detto:
“Esser distratti rispetto al bene insuperabile della famiglia fa soffrire anche la società, che indebolisce il suo più rilevante cespite di vitalità, di coesione e di futuro. Per questo, in una cultura del tutto-provvisorio, l’introduzione di istituti che per natura loro consacrino la precarietà affettiva, e a loro volta contribuiscono a diffonderla, non sono un ausilio né alla stabilità dell’amore, né alla società stessa. La famiglia non è un aggregato di individui, o un soggetto da ridefinire a seconda delle pressioni di costume oggi particolarmente aggressive e strategicamente concentrate; non può essere dichiarata cosa di altri tempi. Ecco perché l’ipotesi del cosiddetto “divorzio breve” contraddice gravemente qualunque possibilità di recupero, e rende complessivamente più fragili i legami sociali“.

Il lavoro dei disabili

“Tutto esaurito” per l’incontro su “Il lavoro dei disabili: collocamento e rapporto”, tenutosi lo scorso 9 maggio 2012 in Aula Volta dell’Università di Pavia. I relatori hanno fornito un ampio quadro della materia. Il dott. Lorenzo Pernetti, giudice onorario del Tribunale di Pavia, ha trattato del concetto di “disabile” giuridicamente rilevante. Marco Ferraresi, ricercatore di diritto del lavoro nell’Università di Pavia, ha sintetizzato gli esiti più recenti della giurisprudenza. Anna Centonze, funzionario dei servizi ispettivi della DPL di Pavia, ha  esposto il regime sanzionatorio della l. n. 68 del 1999. Scilla Fagnoni, del Settore Welfare, Lavoro e Formazione professionale della Provincia di Piacenza, si è soffermata sul ruolo dei servizi per l’impiego.

Unione di Roma

L'Unione romana e la genesi dell'evoluzione benedittina  

 Nel rispetto della ormai consolidata tradizione l’U.R. nei giorni di sabato 26 e domenica 27 del mese di maggio ha organizzato un itinerario in Umbria per visitare i luoghi ove S. Benedetto si è misticamente consegnato alla sua grande missione.
Il percorso del viaggio è iniziato con la meravigliosa visione delle Cascate delle Marmore nel momento massimo della loro potenza con il triplice salto di oltre 160 metri che le classificano come le più alte d‘Europa. Come è noto si tratta di un’opera artificiale portata a termine da oltre 2000 anni quando un console romano (Marco Curio Dentato, inizio III sec. a.C.) fece convogliare le acque del fiume Velino verso la rupe di Marmore facendole precipitare nel sottostante fiume Nera, per bonificare il sovrastante territorio paludoso. Dalla metà dell’800 la straordinaria forza di caduta dell’acqua viene utilizzata per la produzione di energia per l’industria della vicina Terni: motivo che consente di godere dello spettacolare salto solo per brevi periodi.
Arrivo a Norcia: ad una prima sommaria impressione sembra che per un lunghissimo periodo di tempo la città non si sia resa conto di avere dato i natali ad un concittadino di incommensurabile grandezza, all’iniziatore del più grande fenomeno monastico occidentale. La costruzione della basilica dedicata a San Benedetto, infatti, risale soltanto al XIII - XIV secolo, molto in ritardo rispetto non solo alla nascita (nel 480) ma al grande sviluppo dell’opera di San Benedetto che ha le sue manifestazioni esteriori nella Regola redatta nel 529 e nel contemporaneo Monastero di Montecassino. Tuttavia il sacro edificio nursino viene costruito, sopra una preesistente cripta che inglobava i resti di un edificio romano ove si ritiene siano nati i gemelli Benedetto e Scolastica: la visita del nostro gruppo è stata guidata da un monaco benedettino, proveniente dall’Oklahoma, che ci ha magistralmente illustrato, rammentandoceli, i merito del Santo, la Sua vita e i caratteri dell’Ordine; allora siamo venuti a conoscenza del singolare particolare che solo da pochi anni l’Ordine benedettino è tornato a gestire il luogo d’origine del proprio Fondatore.
Nelle vicinanze di Norcia, a Preci, in alcune grotte, probabilmente intorno al quinto secolo, si erano insediati alcuni eremiti che avevano lasciato l’Oriente a causa delle vivaci discussioni teologiche che all’epoca, in quella regione, travagliavano l’unità della Chiesa, ed il giovanissimo Benedetto, come apprendiamo dal racconto della sua vita tramandataci nei Dialoghi di San Gregorio Magno, probabilmente dalla conoscenza del loro modo di vita originario e dalla visitazione del piccolo oratorio dedicato alla Vergine che avevano eretto, prende spunto per quella che sarà la sua grande creazione monastica.
Ed il nostro gruppo ha avuto il conforto di ammirare la pregevole espansione di quella piccola cappella: l’abbazia di Sant’Eutizio, ove il nostro Consulente ecclesiastico prof. don Davide Cito ha celebrato per noi la Santa Messa domenicale ed il Parroco, don Luciano, ne ha illustrato i pregevoli caratteri artistici e quelli devozionali.
Non più potente abbazia, non più popolata da monaci, declassata a sacro edificio parrocchiale, rimane un superbo esempio dell’arte religiosa che si è sviluppa nel corso dei secoli da quel modesto oratorio del V secolo, le cui tracce rimangono ancora nella cripta al di sotto della chiesa a navata unica, la quale comincia a prendere l’attuale configurazione agli inizi del XIII secolo e che conserva anche il monumento funebre di S. Eutizio (V secolo) eretto agli inizi del XVI. Suggestive le grotte eremitiche in cui visse anche lo stesso Santo e che sono state racchiuse nel recinto dell’abbazia.
La ricchissima biblioteca risalente al X secolo (trasferita nella biblioteca Vallicelliana di Roma per donazione a San Filippo Neri) sembra comprendesse anche molti testi di medicina in omaggio alle disposizioni della Regola sulla cura agli infermi, alla quale molto si dedicavano i monaci della nostra abbazia, specializzati in particolari interventi anche attraverso l’invenzione di idonei strumenti chirurgici, sino a quando la funzione venne proibito ai religiosi i quali, incitati dai successi e dalla fama, allestirono una scuola per i laici della zona, in qualche modo pratici sull’uso di “ferri chirurgici” nella loro ancor oggi caratteristica lavorazione suina.
Il nostro itinerario si è concluso la domenica mattina con una limitata ma intensa visita guidata nella bella città di Spoleto, sovrastata dalla maestosa rocca albornoziana, con il suo sempre incantevole Duomo che tra le altre meraviglie artistiche, all’esterno ed all’interno dell’edificio, conserva la Santissima Icona, preziosa opera bizantina dell'XI-XII secolo donata nel 1185 dall'Imperatore Federico Barbarossa in segno di pace. (f.c.).

La famiglia, crocevia dell sviluppo

 “La famiglia, crocevia dello sviluppo” è il titolo della seconda giornata di studio che si è svolta giovedì 14 giugno 2012, presso l’Università della Santa Croce, in Roma. L’incontro, organizzato dall’Unione Romana Giuristi Cattolici in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare (ISSRA), si inserisce all’interno di un ciclo di tavole rotonde volte a far riflettere sul ruolo centrale della famiglia all’interno dell’attuale società italiana, anche alla luce del recente VII Incontro Mondiale delle Famiglie svoltosi a Milano dal 13 maggio al 3 giugno 2012.
Al dibattito, moderato dal giornalista Carlo De Blasio (Rai News 24), sono intervenuti il Prof. Benedetto Ippolito (ISSRA e Università Roma 3), l’Avv. Vincenzo Bassi (tributarista) e il Prof. Piero Sandulli (Università di Teramo).
I relatori hanno cercato di mettere in risalto, nelle diverse discipline, le qualità e le risorse della famiglia evidenziando, in particolare, come quest’ultima si caratterizzi non solo per essere il luogo degli affetti, ma anche per quella sua peculiare connotazione che la rende un vero e proprio centro di interessi economici.
Sul primo di tali aspetti si è soffermato il Prof. Benedetto Ippolito, il quale, partendo da un inquadramento della famiglia dal punto di vista filosofico, ha preliminarmente evidenziato come, tra “i tanti modi d’essere del nostro stare al mondo”, risalti in particolare il nostro stare in famiglia. Da questa premessa ha poi preso le mosse per offrire un’interessante riflessione sull’importanza dell’amore e in particolare dell’amore coniugale: “Parlare di famiglia ci porta innanzitutto ad una riflessione centrale: l’importanza dell’Amore; […] l’essere umano è un soggetto amante; ha, in altre parole, una particolarità soggettiva di esprimere i propri sentimenti e di ricevere amore” ed è questa reciprocità che ci permette di parlare e di riflettere sull’amore tra uomo e donna e, quindi, sull’amore coniugale. “L’amore coniugale è un amore specifico umano caratterizzato dall’innamoramento ed è un prodotto della volontà”: due soggetti si impegnano nella totalità della loro esistenza rendendo possibili le categorie della fedeltà, esclusività e fecondità. “Il fondamento del rapporto coniugale – conclude il Prof. Ippolito – è la creazione di una nuova soggettività, cioè la soggettività familiare […] e questo nuovo soggetto non è solo una mera associazione di fatto tra soggetti, ma un soggetto in grado di produrre effetti”.
I successivi interventi, rispettivamente dell’Avv. Vincenzo Bassi e del Prof. Piero Sandulli, hanno avuto ad oggetto le potenzialità della famiglia come soggetto di reddito, di consumo, di risparmio e di investimento, in altre parole, la famiglia come soggetto economico.
Secondo l’Avv. Bassi, la famiglia dovrebbe essere considerata come la prima impresa, cioè come il primo soggetto economico-produttivo, e ciò proprio perché la famiglia “è organizzata come un’impresa e gestisce la propria attività in modo efficiente con una divisone del lavoro”. In particolare, “il mercato deve riconoscere la famiglia non solo come soggetto di consumo ma soprattutto come soggetto di investimento, poiché solo legittimandola in questo senso si produrranno degli effetti concreti e virtuosi a favore della stessa”. Riconoscendo l’affidabilità e la natura, non solo sociale, ma anche economica, della famiglia, “il sistema produttivo potrà più facilmente organizzare economie di scala a vantaggio della stessa al fine di poter beneficiare così di servizi sempre più efficienti ed economici.”
Lungo la stessa linea si è mosso anche l’intervento del Prof. Sandulli secondo il quale “si dovrebbe consentire alla famiglia di divenire non solo la società naturale e la cellula fondamentale della società, ma anche la base del Welfare”, e ciò anche alla luce della Costituzione e del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Tuttavia, il Prof. Sandulli non ha mancato di far notare che, se da un lato “la Carta Costituzionale è famigliocentrica, di fatto invece gli articoli del codice civile”, così come modificato dalla riforma del 1975, “finiscono per regolarizzare non i diritti della famiglia, ma i diritti dei singoli componenti della stessa” comportando una serie di ricadute non solo sotto il profilo economico e fiscale, ma anche sotto il profilo educativo.
Secondo il Prof. Sandulli, invece, bisognerebbe cercare di riprendere il discorso del patto tra cittadini ed Istituzioni cercando di arrivare a rendere nuovamente la famiglia una protagonista poiché solo riconoscendo la famiglia come principale soggetto economico si potranno avere notevoli benefici non solo dal punto di vista demografico, ma anche economico e in particolare in materia di lavoro. In particolare, vista l’impossibilità attuale per lo Stato di garantire un adeguato servizio di Welfare, la famiglia potrebbe divenire un luogo privilegiato di esercizio concreto della sussidiarietà, con grandi benefici a vantaggio dell’intera collettività. (Elisa Fantini)